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11 Ottobre 2018GODO Baseball in A1
Bellissima promozione per i ragazzi del GODO Baseball che sabato 23 Settembre 2018 sono tornati in A1.
In questa settimana in molti hanno parlato di questa vittoria e ci voleva la promozione perché si accorgessero che in un piccolo paese batte forte il cuore per il baseball e una giovane squadra ha fatto vedere di che cosa è capace di fare. Una squadra che di partita in partita ci ha riservato sorprese su sorprese ed emozionato come solo lei sa fare facendoci battere il cuore fino all’ultimo out. Da dove partire con gli applausi se non dallo staff tecnico, dal buon “vecchio saggio” Luis Hernandez che con la sua santa pazienza ha dato ai ragazzi la forza e la stima in se stessi. Dunier Ibarra e Stefano Naldoni sempre pronti e disponibili per un aiuto nel box di battuta e non solo, poi c’è lui, l’uomo o meglio il ragazzo o ancor meglio il manager dell’anno: Marco Bortolotti. Gli farei un monumento!!! È una persona eccezionale!
Già anno scorso ci ha dato la prima avvisaglia di ciò che poteva accadere, portando l’Under 12 alla final 4, non solo ma con la nazionale Under 12, sia anno scorso che quest’anno, ha vinto la Coppa Europea, per non parlare poi di tutto il contorno che non viene mai raccontato, sempre in campo e sempre disponibile a dare una mano ovunque. Che aspettarci da una persona del genere se non ottimi risultati!!! A solo venticinque anni è riuscito a fare di un gruppo di ragazzi di varie età (anche più adulti di lui), una squadra pronta a mettersi in gioco e combattere assieme per una vittoria comune. Un grande elogio lo vorrei fare anche ai suoi genitori, che non hanno perso una partita e lo hanno seguito ovunque la squadra giocasse, con un tifo interminabile, complimenti Marco hai dei genitori fantastici.
Tutti i ragazzi hanno meritato la vittoria, dal primo all’ultimo; a partire dal monte di lancio con un Matteo Galeotti, il lanciatore italiano con il maggior numero di partite vinte in campionato (12 + 2 nei playoff), Gabriele Piumatti che durate il campionato si è rivelato un ottimo closer (5 + 2 nei playoff), ma non solo; alla bella delle belle ha lanciato la partita della vita, uno shutout e la promozione in serie A1.
A chi dedicano questa vittoria i ragazzi?
Sicuramente ai miei compagni di squadra con cui ho condiviso questa avventura, agli allenatori e allo staff al completo e alla società. Però la vorrei dedicare a tutte quelle persone che con la loro semplicità e disponibilità ci hanno sempre sostenuto e che ci hanno accolti come dei veri campioni uniti da un’unica passione, che io chiamo malattia: il baseball
La dedico alla mia fidanzata che mi è sempre stata vicina e per me ha voluto dire tantissimo. La dedico alla mia famiglia che da sempre è dentro il baseball Godo. La dedico a tutte le giovanili del baseball Godo, a quei bambini che ci guardano con ammirazione. Ai tutti i tifosi e volontari che stanno vicino alla squadra e alla società. La dedico ad Attilio Casadio e Carlo Naldoni per gli sforzi che fanno ogni anno. La dedico a tutti i miei compagni di squadra e allo staff tecnico per tutto il sudore e l’impegno che da gennaio dedichiamo a questo sport e questa volta siamo riusciti a coronare con un grande successo. La dedico al BASEBALL ITALIANO perché la vittoria di una squadra come questa, composta da giovani del vivaio, praticamente tutti di GODO, deve essere una vittoria per il baseball italiano
A tutti quelli che ogni giorno danno tutto il cuore per sostenere la nostra società. Io mi sento una persona nata a Godo. Voi siete parte della mia vita
Dedicare la vittoria a qualcuno non è mai facile. C’è una lista innumerevole di persone che meriterebbero di essere ringraziate alle quali dedicare questa ennesima avventura. Ai miei compagni, agli allenatori, a quelle persone che tutte le sante sere vanno a fare i cappelletti, a tutti quelli che ci seguono in trasferta, chi ha messo la faccia per farci giocare, chi ha costruito la squadra, al paese che ci segue sempre e che ha creduto in noi. Ai miei genitori e ai genitori dei ragazzi. La vittoria non è la vittoria della squadra, ma la vittoria di una società. Questa è la dedica che bisogna fare
